Una prima ricostruzione, realizzata montando i video messi a disposizione da numerosi testimoni, del massacro di centinaia di persone compiuto il 2 maggio a Odessa, in Ucraina, dalle milizie naziste del Pravy Sector nell'edificio della Casa dei Sindacati.
Questa prima parte del documentario, pubblicata dall'International Independent Broadcasting Corps e tratta da qui, dovrebbe essere poi integrata con le testimonianze dei sopravvissuti.
Il video ha il sonoro in russo o ucraino e sottotitoli in inglese.
Nell'ultima parte sono mostrate le fotografie di alcune vittime. Le immagini sono molto crude. Alcune persone sono state uccise con colpi di pistola, altre a mani nude. I corpi sono stati mutilati. In particolare a diverse persone sono stati bruciati il volto e le mani, secondo alcuni mentre erano ancora vive.
Decine sono le persone che risultano disperse.
La polizia ha preso il controllo dell'edificio nella notte, dopo che era stato abbandonato e dato alle fiamme dai nazisti. Nelle ore successive secondo alcuni avrebbe collaborato con i nazisti per far scomparire i cadaveri.
Stando a quello che mi è stato riferito, dopo il massacro il governo ucraino ha dichiarato ufficialmente che molte donne e bambini sono stati uccisi a Odessa perché utilizzati come scudi umani dai manifestanti dell'opposizione.
Questo conferma le voci di molte più vittime di quelle oggi note e che la strage è stata opera delle milizie naziste che hanno portato al potere l’attuale governo, con il sostegno dell'Unione Europea, degli Stati Uniti e della Nato, con un'azione violenta iniziata dopo la decisione del Presidente ucraino, poi deposto, di non firmare l'accordo di associazione con l'Unione Europea.
Un articolo di Panorama sul massacro è qui, altre fotografie con testo in russo e inglese qui, e in italiano qui e qui .
Nicolai Lilin
Bruciati vivi
3 maggio
Ci ho pensato a lungo prima di
pubblicare questa foto. Avevo dei dubbi. Mi domandavo: uno scrittore ha il
diritto di turbare le menti dei suoi lettori con immagini simili? Sarà etico
pubblicarle nello stesso spazio in cui condivido le foto delle mie figlie,
bambine felici che sorridono? Non so ancora darmi una risposta. Non so se
qualcuno di voi rimarrà offeso o turbato, se è così, mi scuso.
So solo che guardando queste persone
carbonizzate vive mi vengono in mente molte immagini simili viste in passato,
in diverse parti del mondo, e sono sempre più convinto che non si può tacere
sulla questione delle guerre pilotate dalle superpotenze.
La storia non perdonerà la nostra
ignoranza, l'insensibilità, l'egoismo. L'orrore va mostrato, condiviso e
sofferto, almeno in una millesima parte. L'orrore esiste. Lo stesso orrore che
vivono in questi giorni i civili in Ucraina, catapultata in una serie di
violenze inaudite che prendono sempre più piede e rischiano di diventare la
ripetizione dello scenario balcanico.
Stamattina non ho visto nessun
giornale pubblicare in prima pagina questa foto e mi sono arrabbiato. Perché
tutti noi dovremmo avere davanti agli occhi le conseguenze di una politica
corrotta, il modo in cui si sta concretizzando il piano di conquista economico-politico
dei territori post-sovietici.
Le persone arse vive nella città di
Odessa erano dei civili, non erano spie, militari o rappresentanti del governo
russo. Erano persone impaurite nascoste all'interno dell'edificio, nel
tentativo di sfuggire alla furia omicida dei provocatori squadristi.
Sono stati bruciati vivi e nessun
giornalista occidentale ha avuto coraggio di raccontare - o nessun giornale si
è preso la responsabilità di pubblicare - la loro storia in modo coerente,
perché ufficialmente siamo dalla parte degli insorti. Perché in fondo non
abbiamo ancora capito se ci serve il gas russo o se accetteremo la proposta
delle compagnie americane. Perché l’ennesimo bamboccio politico italiano ha
fatto carino con il Cesare americano qualche settimana fa. Perché siamo per la
democrazia, siamo per i fast food, per il petrolio gestito dalle sette sorelle,
per le lobby del tabacco, per le favole della BBC, per la classe della finanza
che schiavizza il mondo intero trasformandolo nel medioevo tecnologico, per la
metodica distruzione del nostro pianeta. Siamo dalla parte della crescita, di
quello che chiamano del progresso.
Io dico che di fronte ad un simile
scempio svaniscono le appartenenze, la coerenza politica, gli interessi
economici e non esistono più le spiegazioni. Non esiste nessuna giustificazione
storica o umana con cui si possano spiegare i corpi di esseri umani
carbonizzati. Corpi che ieri non erano diversi da noi: fatti di carne e ossa,
con pensieri, desideri, affetti, progetti, sentimenti.
Mi dispiace se ho rovinato il vostro
sabato, mi dispiace con tutto il cuore di aver urtato la vostra sensibilità con
queste immagini, ma se esiste la verità, sono sicuro che in questo momento ha
il volto sfigurato dal fuoco, come quello dei cadaveri che vedete in questa
foto.
E spero che mister Obama e i suoi
consiglieri, con quei bei sorrisi da Nobel stampati sulle loro facce di gomma,
possano riportare nelle loro anime la stessa micidiale devastazione che hanno
portato sui loro corpi quegli innocenti di Odessa.
4 maggio
La stampa occidentale continua a
tacere sulle origini dell'orrore che si è consumato ad Odessa. Ieri in tutti i
notiziari ho sentito parlare del " tragico incidente", dei "38
manifestanti morti in circostanze ancora da chiarire". I giornalisti che
comunicano dall'Ucraina puntano l'attenzione dell'opinione pubblica occidentale
sull'operazione di antiterrorismo guidata dalle forze speciali di Kiev contro i
separatisti russi. Nessuno ha dedicato un servizio su ciò che è successo a
Odessa, nessuno ha detto con semplici parole come i nazisti hanno bruciato vive
le persone che manifestavano per difendere i propri diritti di cittadini.
Tra i commenti al mio post di ieri
qualcuno ha espresso diversi dubbi sulla veridicità e provenienza delle foto,
sulla veridicità dell'intera storia, sulla coerenza politica, intellettuale e
anche civile.
Ricordo quando a dodici anni ho
vissuto la mia prima esperienza di guerra e anche noi, mentre ci nascondevamo
nei sotterranei dal fuoco dei sistemi missilistici, alla radio ascoltavamo i
giornalisti che descrivevano la nostra situazione, minimizzandola. Così la
brutale e sanguinosa guerra del 1992 che era scoppiata in Transnistria era
stata riferita al resto del mondo come "i turbamenti in Moldova". Dei
morti e dei motivi reali di quella guerra qui in Occidente non ha parlato nessuno,
era più importante preparare nuovi piani finanziari per sfruttare la nostra
terra al meglio, per muovere le basi NATO vicino alle frontiere con la Russia
per agevolare le compagnie petrolifere americane nelle trattative con i vertici
russi.
La diffamazione e la disinformazione
sono da sempre l'arma più amata dai dittatori e potenti di tutti paesi, e i
russi la sanno lunga su questo argomento ancora oggi.
Quindi oggi vi pubblico le foto che
ieri non ho pubblicato per non turbare la vostra immagine.
Il mondo deve sapere cosa è successo,
come sono state bruciate vive le persone che si sono rifugiate nel palazzo,
scappando dalla milizia nazionalista che compie crimini sotto la protezione del
governo di Kiev, con l'appoggio degli USA e UE.
Non sono pro Putin, non lo sono mai
stato, ho scritto su diverse testate nazionali articoli di critica nei
confronti della sua politica, delle sue politiche anti gay, della sua smania di
potere.
Però qui, in questa situazione
disastrosa, non parliamo di appartenenze politiche o razziali, qui si tratta di
capire chi di noi ha perso la propria umanità e chi no.
Ieri, con molto rammarico, ho letto i
commenti di alcune persone che sostengono il governo attuale di Kiev, altri
commenti per la loro brutalità, assenza di umanità e rispetto per i morti sono
stati direttamente oscurati da FB perché segnalati come offensivi dalla
comunità del social network.
Spero che questo comportamento
barbaro non si ripeta, le questioni politiche non si difendono nello stesso
spazio in cui si parla della morte atroce di esseri umani.
Per chi vede nel mio gesto di
pubblicare queste foto un'operazione politica, sbaglia. Io non faccio politica
ma non posso tacere quando vedo come la mia gente viene ingiustamente
massacrata e diffamata.
Ieri qualcuno giustamente mi ha
ricordato che in Cecenia ho visto e forse fatto di peggio. Cari amici, scrivo
questi post, cerco di informare più persone possibile proprio perché non voglio
che in Ucraina accada quello che è accaduto in Cecenia.
Gli uomini devono imparare sui loro
sbagli.
I politici e gli amministratori del
nuovo governo di Kiev scapperanno nelle loro splendide villette in Florida
quando l'esercito russo invaderà il paese, ma la gente semplice, inebriata dai
loro discorsi, rimarrà faccia a faccia con quattrocentomila uomini incazzati
dell'esercito federale, e non sarà niente di buono per nessuno. Sarà la vera
guerra. Bombardamenti notturni, niente luce, niente gas, niente cibo, niente
medicine.
Per contrastare i russi arriveranno i
mercenari e gli estremisti islamici sponsorizzati dalla CIA che tratteranno gli
abitanti locali peggio delle bestie. Ci sarà un'altra Yugoslavia, solo che
questa volta i russi non si ritireranno. Ci sarà una guerra vera fino in fondo,
fino all'ultimo uomo, senza pietà per nessuno.
Per questo noi qui non possiamo
ingoiare le bugie e le diffamazioni della stampa pilotata, dobbiamo informarci,
far girare le immagini dello scempio umano in cui si è trasformata l'Ucraina,
per impedire ai nostri vertici corrotti di compiacere gli assassini e i guerrafondai
dell'alta finanza, per non essere anche in questo caso artefici inconsapevoli
di una guerra fratricida.
[Dalla pagina facebook di Nicolai Lilin]
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