Benjamin Farrington
Francesco Bacone filosofo dell’età industriale
1952,
Traduzione di Sergio Cotta, Giulio Einaudi editore, Torino 1967, pp. 52-53.
Con tutto il rispetto dovuto al celebre Tolomeo…
[Gli] storici della scienza […] non
dovendosi occupare delle applicazioni pratiche della scienza, fanno dipendere
sempre il rinnovamento della conoscenza dal conseguimento di risultati teorici,
e in particolare lo collegano all’anno 1543, in cui uscì il libro di Copernico,
De revolutionibus orbium coelestium.
Copernico spiegava i fenomeni celesti
facendo girare intorno al sole una terra che girava a sua volta su se stessa; e
la sua teoria soppiantò gradatamente quella di Claudio Tolomeo che faceva
girare il sole intorno alla terra immobile. […]
E’ lecito tuttavia domandarsi se la
data del 1543 e il sistema di Copernico siano veramente ben scelti per segnare
la rinascita della conoscenza scientifica.
Copernico rivoluzionò la visione
tolemaica dei cieli; ma Tolomeo non era soltanto un astronomo, era anche un
geografo. Rappresentava la sapienza antica tanto nel suo insegnamento
riguardante la terra quanto in quello riguardante i cieli.
Ma, molto prima che Copernico
contestasse la veridicità dell’astronomia tolemaica, i viaggi promossi dal
principe Enrico il Navigatore (1391-1460) e dai suoi successori avevano
sovvertito la geografia tolemaica.
«Con tutto il rispetto dovuto al
celebre Tolomeo, - aveva detto uno dei
capitani di Enrico, - abbiamo trovato ogni cosa all’opposto di quanto egli ha
detto.»
[FINE]
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