Rudiger Dornbusch e Stanley Fischer
La grande depressione: i problemi e le idee - La sintesi
Rudiger Dornbusch e Stanley Fisher, Macroeconomia - IV edizione, Il Mulino, Bologna 1988, p.418.
L’Agenda Monti - Una politica davvero perversa
Sia la spiegazione keynesiana che
quella monetarista si adattano bene ai fatti fornendo entrambe una risposta al
perché si sia verificata la grande depressione e suggerendo al tempo stesso
come evitare che si verifichi nuovamente.
La grande depressione diventò tale a causa di inopportune politiche
fiscali e monetarie.
*
Se queste politiche fossero state
tempestive, vigorose ed espansive l’economia avrebbe sì sofferto di una
recessione, ma non così traumatica come si dimostrò.
Sì è d’accordo nel ritenere che una depressione di quelle dimensioni non
potrà verificarsi nuovamente tranne nel caso di politiche davvero perverse, eventualità davvero poco probabile
dal momento che la storia aiuta ad evitare la ripetizione degli errori.
Oggi non si aumenterebbero le imposte nel bel mezzo di una depressione,
né si tenterebbe di condurre in pareggio il bilancio.
La banca centrale cercherebbe attivamente di sostenere l’offerta di
moneta ed inoltre il settore pubblico ha un ruolo nell’economia assai più ampio
di quello che aveva allora.
Il più alto livello della spesa pubblica, la sua relativa lentezza a
modificarsi, gli stabilizzatori automatici, inclusa la tassazione sui redditi,
i sussidi alla disoccupazione, la previdenza sociale, rendono i sistemi
economici più stabili di quanto non fossero negli anni ’30.
Non c’è un conflitto sostanziale tra
le spiegazioni keynesiana e monetarista della grande depressione.
Il modello IS-LM, arricchito dell’analisi
dal lato dell’offerta dell’aggiustamento dei salari e dei prezzi [...] è in
grado di cogliere entrambe le spiegazioni.
Perché allora c’è stata questa
controversia sulle cause della grande depressione?
La ragione è che gli anni ’30 sono
considerati come il periodo in cui si preparò lo scenario per un massiccio
intervento statale nell’economia.
Coloro che si oppongono ad un ruolo
attivo dello Stato devono giustificare il crollo dell’economia negli anni ’30. Se
la depressione si verificò a causa, e non nonostante l’intervento statale, le
possibilità per una funzione attiva del settore pubblico nella stabilizzazione
economica vengono indebolite.
Inoltre durante gli anni ’30 l’economia
presentò situazioni talmente estreme che le diverse teorie debbono essere
sottoposte all’esame sulla loro capacità di spiegare quel periodo.
Queste sono le principali ragioni che
fanno continuare la disputa sulle cause della grande depressione dopo oltre 50 anni
dal suo verificarsi.
[FINE]
* Il grassetto è mio.
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