Paul Krugman
The Plight of the Employed
Pubblicato il 24
dicembre 2013 sul blog The Conscience of a Liberal, qui.
Il rapporto di lavoro è una relazione di potere
[
Traduzione di Giorgio D.M. ]
Mike Konczal scrive di come le istituzioni politiche statunitensi abbiano perso interesse
per i lavoratori disoccupati, e di quale scandalo sia questo.
Egli, però, solleva una questione importante
che sospetto giochi un ruolo significativo nell'economia politica di questo
scandalo: questi sono tempi molto difficili anche per i lavoratori occupati.
Perché?
Perché hanno così poco potere
contrattuale.
Se si lascia o si perde il lavoro, le
probabilità di ottenere un altro lavoro simile, o un qualsiasi altro lavoro,
non sono affatto buone.
E i lavoratori lo sanno: il tasso
delle dimissioni, la percentuale dei lavoratori che lasciano volontariamente il
lavoro, resta molto al di sotto dei livelli precedenti alla crisi, e molto,
molto, al di sotto di quello che era nel vero boom economico della fine degli
anni '90.
Ora, si può credere che il rapporto
di lavoro sia una relazione di mercato come qualsiasi altra - con un compratore
e un venditore, e che si debbano solo mettere d’accordo.
Si può anche credere a Babbo Natale.
La verità è che il rapporto di lavoro
è, in molti casi se non in tutti, una relazione di potere.
Quando la congiuntura economica è favorevole,
o quando i lavoratori sono protetti da norme di tutela e/o da sindacati forti, questa
relazione può essere relativamente simmetrica.
In tempi come questi, invece, la
relazione di potere tra i datori di lavoro e i dipendenti è estremamente
asimmetrica: sia i datori di lavoro e che i dipendenti sanno che i datori di
lavoro possono sostituire facilmente i dipendenti, mentre è molto difficile che
i dipendenti possano trovare un nuovo lavoro per sostituire quello perso.
Posso suggerire che ai datori di
lavoro, anche se non lo ammetteranno mai in pubblico, piace questa situazione?
Questa economia ancora debole comporta
infatti un significativo vantaggio per i datori di lavoro.
Non mi spingerei fino al punto di
dire che c'è un’azione deliberata tesa a mantenere l'economia in una condizione
di debolezza; ma le imprese americane certamente non stanno soffrendo molto, e le
condizioni difficili nelle quali si trovano i lavoratori costituiscono effettivamente
un vantaggio dal punto di vista delle imprese.
[FINE]
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