Pierre-Joseph Proudhon
Che cos’è la proprietà?
1840, Traduzione di
Alfredo Salsano, Editori Laterza, Bari 1967, p. 284.
Talk show
Un tempo la scienza, il pensiero, la
parola erano confuse sotto una stessa denominazione; per designare un uomo
forte di pensieri e di sapere, si diceva un uomo dalla parola pronta ed
efficace.
Da molto tempo la parola è stata per
astrazione separata dalla scienza e dalla ragione.
A poco a poco questa astrazione,
come dicono i logici, si è realizzata nella società; cosicché noi oggi abbiamo
degli scienziati di vario genere che
non parlano e dei parolai che non
sono dotti neanche nella scienza della parola.
Così un filosofo non è più uno
scienziato, è un parolaio.
Un legislatore, un poeta un tempo
erano degli uomini profondi e divini: oggi sono dei parolai.
Un parolaio è un campanello che al minimo
tocco rende un suono interminabile; nel parolaio il flusso del discorso è sempre
in ragione diretta della povertà del pensiero.
I parolai governano il mondo, ci
stordiscono, c’importunano, ci derubano, ci succhiano il sangue e si fanno
beffe di noi.
Quanto agli scienziati, essi
tacciono: se vogliono dire qualcosa, si toglie loro la parola.
Che scrivano.
[FINE]
Ciao Giorgio DM,
RispondiEliminanoi continuiamo a scrivere, leggere, spulciare, studiare e, poi come la Storia racconta, affermare il Nostro" bene umano.
La "ciancia" li ha già sommersi ..
Grazie per quello che fai