Beppe Grillo
Intervista a Peter Schneider del 19 settembre 2013
Pubblicata da Die
Zeit e da Repubblica qui.
Uno vale uno.
Tutti gli altri son nessuno
Beppe Grillo riceve nella sua villa
vicino a Cecina. Da buon padrone di casa concede al suo ospite molto tempo e lo
invita a fare un bagno in mare. Lui non entra in acqua. Aspetta sulla spiaggia
e subito è attorniato dai bagnanti. "Beppe, sei proprio tu? Sei un
grande!".
Che dice Grillo, cade il governo in Italia?
"L'Italia è il paese in cui non
si ha mai certezza di nulla.
Per capire la nostra Costituzione
servono un esperto di sinistra e uno di destra, col risultato che non la si
capisce mai.
Voglio dire: qui può succedere di
tutto ma la gente non ne può più.
Mezza Italia affonda, le piccole
imprese, i giovani senza lavoro.
Il nostro problema è questo: abbiamo
19 milioni di pensionati e quasi 5 milioni di impiegati statali; una parte di
loro vota Berlusconi, un'altra il Pd.
Il 50% degli aventi diritto al voto
non va a votare, e il 50% di quelli che votano non sanno cosa devono votare o
cosa significa il loro voto.
Bisognerebbe fare un esame a chi va
alle urne, chiedergli cos'è la Costituzione, di cosa tratta, quanti articoli
ha, cos'è il codice penale, cos'è la libertà di stampa, cioè vedere se sanno
quelle tre, quattro cose che gli danno il diritto di votare, se no il diritto
di voto non ha più senso.
Credo che siamo il popolo più
disinformato d'Europa".
Il suo M5S è stato il vincitore a sorpresa alle elezioni di febbraio.
Lei
avrebbe potuto entrare nel governo, ma non lo ha fatto: perché?
"Se si vuole parlare con un
movimento si va dal suo leader.
Pier Luigi Bersani non lo ha mai
fatto.
È stata una mancanza di rispetto,
perché noi, quanto a voti, siamo il maggior movimento italiano.
Invece Bersani ha tentato di far
passare dalla sua parte undici nostri senatori.
Il Pd non è guidato da Guglielmo
Epifani, l'attuale segretario, bensì dal Presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano".
Vuol dire che il presidente italiano è il capo segreto del Pd?
"Come molti altri Napolitano ha
dato per scontato che il M5S non riuscisse a superare gli ostacoli burocratici
per presentarsi alle elezioni.
Credeva che vincesse il Pd.
Quando il M5S ha preso il 25%, il
Presidente e i suoi compagni sono corsi ai ripari.
Noi avevamo proposto come Presidente
della Repubblica Stefano Rodotà, un uomo che è tra i padri fondatori del Pd.
Se il Pd avesse accettato la sua
candidatura, sarebbe stato possibile un accordo".
Ma lei contava su una vittoria alle urne?
"All'inizio no.
Ma girando l'Italia sul mio camper e
vedendo spesso in piazza diecimila persone ho intuito cosa poteva succedere.
Quello che è accaduto è stato un
miracolo, e noi un miracolo lo abbiamo già realizzato: abbiamo fatto
impallidire i partiti".
Crede davvero che con il suo movimento potrebbe governare da solo?
"Ma certo!
Noi presenteremo agli italiani già
prima delle elezioni dieci-dodici candidati con un curriculum adeguato e il
nostro programma, candidati che devono far parte del nostro governo.
Non li nominiamo lì per lì come gli
altri, che fanno ministri veline, massoni, e membri delle sette segrete".
Mettiamo che nelle prossime elezioni lei arrivi al 30% ...
"Allora abbiamo vinto.
L'attuale legge elettorale concede la
maggioranza a chi ottiene il maggior numero di voti.
Con il proporzionale invece per governare
serve il 51%".
E lei preferisce il sistema proporzionale?
"Noi abbiamo già votato contro
l'attuale legge elettorale in parlamento. Noi soli. Io voglio abrogarla e
introdurre il
sistema proporzionale ma solo dopo
aver vinto con il sistema attuale".
Con la legge elettorale attuale sarebbe quindi più semplice per lei
andare al governo?
"Sì. È così".
Ma ciò nonostante resta del parere che sia una legge ingiusta?
"Totalmente ingiusta".
Con il 28 o il 30% potrebbe governare da solo?
"Certamente.
Ma non è il problema
dell'ingovernabilità in Italia che mi preoccupa.
Quello che fa paura a tanti è l'effetto
che avrebbe sull'Europa e il resto del mondo il nostro modello di governo.
Ho parlato con l'ambasciatore giapponese,
francese, e addirittura con l'ambasciatore cinese.
È venuto a trovarmi due volte: la
prima due ore, la seconda tre. Dalle nostre conversazioni ha tratto questo
sunto: in Italia sta succedendo qualcosa di insolito, un movimento dal basso,
senza soldi, usa la rete e stravolge la politica italiana e forse anche quella internazionale.
Questo movimento preoccupa moltissimo
noi cinesi perché potrebbe destabilizzare anche il nostro sistema. Questo ha
scritto. Ed è logico che sia preoccupato".
Che ruolo immagina per l'Italia in Europa?
"Se chiedi a un italiano
dell'Europa, anche solo dei capi di governo, non vien fuori niente.
In Italia l'Europa viene identificata
solo con due cose: spread e Merkel.
La Ue non ha più nulla a che fare con
la sua base e non possiamo ritenerci soddisfatti di far parte di un progetto
che non conosciamo.
Vogliamo ridiscuterlo".
È vero che siete per l'uscita dell'Italia dall'euro?
"No.
Il problema non è più
l'euro, il problema è il debito.
Noi paghiamo ogni anno 100 miliardi
di euro per il nostro debito, e questo svuota qualunque progetto economico si
persegua.
Proporrò di rinegoziare il debito
italiano.
Gli eurobond mi sembrano un'idea che
si concilia con l'Europa che immagino, cioè con l'idea della solidarietà.
La Grecia, che rappresenta solo il
due per cento del PIL europeo, si sarebbe potuta salvare a costo zero.
Ma questa Europa non esiste.
Non abbiamo un sistema finanziario
comune, una Borsa comune...".
... Un'opinione pubblica comune!
"Per questo il nostro movimento
fa così paura.
Perché se vincendo assumessimo la presidenza del parlamento europeo
cambieremmo la politica europea.
Per questo ci considerano così
pericolosi".
Quale ruolo vede per la Germania in Europa?
"Noi siamo per l'Europa, ma
questa Europa germanocentrica di oggi non mi piace.
Non ho nulla contro i tedeschi, ma la
Germania di oggi non ha nulla a che fare con la filosofia dei grandi pensatori
europei.”
Lei ha ottenuto molto e vuole andare ancora oltre. Da dove le viene tanta
energia?
"È il segreto della vita
condividere un sogno, un'idea con altra gente. Se la tua idea viene condivisa
da molti, sei vicino al segreto della vita. Cosa
c'è di più bello?".
[FINE]
Post scriptum, 25 settembre.
Il titolo "Uno vale uno. Tutti gli altri son nessuno" mi suonava bene.
Ora mi sono accorto di averlo letto a suo tempo su goofynomics qui a proposito di questa notizia.
:-)